I trend del turismo nel 2026: una sintesi dei report principali

Un periodo di trasformazione profonda: è questo il panorama che disegnano i principali report previsionali per il settore del turismo nel 2026. 

Abbiamo esaminato le principali pubblicazioni al riguardo, tra le più recenti di Booking ed Expedia, da cui emergono tre direttrici principali: la tendenza alla personalizzazione, le motivazioni e le modalità di viaggio che riflettono sempre di più l’identità e i valori personali, la sensibilità verso la sostenibilità e i viaggi responsabili. Il tutto, ovviamente, nel segno delle nuove tecnologie, AI in primis.

Questi dati si rivelano utili se vengono trasformati in spunti concreti per ripensare l’esperienza turistica ed essere allineati alle richieste dei viaggiatori. Andiamo allora a esplorarli insieme.

Il viaggio come espressione personale

Il viaggio diventa sempre più una forma di auto-narrazione: i viaggiatori scelgono mete, esperienze e modalità di spostamento che rispecchiano chi sono e cosa vogliono comunicare. Non si tratta più di visitare luoghi, ma di costruire itinerari che riflettono passioni e identità personali.

Dalle esperienze “su misura” alla ricerca di autenticità, la tendenza è verso una personalizzazione radicale: chi viaggia desidera sentirsi protagonista, non spettatore. Anche la nostalgia gioca un ruolo importante, in quanto molti scelgono di rivivere momenti del passato, ricreare scatti familiari o riscoprire luoghi legati alla propria storia. 

Allo stesso tempo, cresce l’interesse per viaggi condivisi in modo nuovo: partner recenti, colleghi o nuovi amici diventano compagni di scoperta per esperienze che testano affinità e connessioni.

Tutto questo significa ripensare l’offerta partendo dall’individuo: quindi, progettare itinerari che dialoghino con le passioni personali, creare percorsi tematici, offrire esperienze capaci di riflettere l’identità di chi parte.

Nuovi comportamenti di prenotazione e soggiorno

Il modo in cui le persone viaggiano sta cambiando tanto quanto le loro motivazioni. I dati mostrano un’evoluzione verso una maggiore flessibilità e curiosità esplorativa. Sempre più viaggiatori scelgono di diversificare il soggiorno — il cosiddetto hotel hopping — prenotando strutture di tipo diverso all’interno dello stesso viaggio, per vivere atmosfere e quartieri differenti.

Al contempo, crescono la destagionalizzazione, cioè il viaggio fuori stagione per trovare prezzi migliori e meno affollamento, e la ricerca di luoghi “unici”, non virali: sia per quanto riguarda le mete di viaggio, che per la scelta delle strutture turistiche, come edifici storici riconvertiti, sistemazioni sostenibili o design hotel che offrono esperienze personalizzate e memorabili. Anche fenomeni come il set-jetting (viaggi ispirati da film o serie TV) continuano ad affermarsi, soprattutto tra Millennials e Gen Z, che amano trasformare le emozioni dello schermo in esperienze reali.

In questo senso, trova spazio anche la tecnologia: se il 78% dei viaggiatori è aperto ai suggerimenti di viaggio che provengono dall’intelligenza artificiale, il 77% si rivela incuriosito dalle strutture robotizzate, o con assistenti umanoidi che puliscono o cucinano. Novità ancora all’orizzonte, certo, ma di cui tenere conto. 

A prescindere da queste tecnologie a oggi poco diffuse, le altre tendenze implicano un ripensamento operativo: proporre formule di viaggio modulari, offrire combinazioni di alloggi e destinazioni flessibili, valorizzare la componente narrativa del viaggio. 

Sostenibilità e responsabilità come leve di valore

L’abbiamo già anticipato in passato: la sensibilità verso la sostenibilità ambientale e sociale non è più una nicchia, ma un elemento strutturale della scelta di viaggio. Le nuove generazioni adottano sempre più comportamenti sostenibili nei viaggi e preferiscono operatori e destinazioni che adottano pratiche responsabili.

Anche le politiche territoriali incidono sui flussi turistici: le aree che investono in sostenibilità, tutela del paesaggio e mobilità dolce risultano più attrattive e competitive. Allo stesso tempo, cresce il desiderio di “viaggiare lentamente” — in treno, a piedi, o con mezzi alternativi — e di vivere esperienze locali autentiche che rispettino l’ambiente e le comunità ospitanti.

Quindi, occorre agire su tre livelli:

  • progettuale, cioè operare scelte ambientali e sociali chiari;
  • esperienziale, ovvero valorizzare le pratiche di turismo responsabile e le economie locali;
  • comunicativo, raccontando in modo trasparente l’impatto positivo delle proprie scelte.

Insomma, essere sostenibili oggi è una leva competitiva e identitaria da cui non si può prescindere.

Quindi, che 2026 sarà?

Il 2026 si prospetta come un anno di evoluzione matura per il turismo: il viaggio sarà un concetto composito, fatto di racconto personale, connessione consapevole e scelte di valore.

Per la tua struttura turistica, la sfida — e l’opportunità — è quella di tradurre questi trend in esperienze che parlino al cuore del viaggiatore: personalizzate, flessibili, autentiche e sostenibili. Solo così il viaggio potrà davvero creare valore per il tuo ospite, e diventare allo stesso tempo riflesso del “sé” e forma di crescita condivisa.

 

Fonti: Booking.com, The Era of YOU: Travel Predictions 2026 - Expedia Group, Unpack ’26 - Hilton Worldwide, 2026 Trends Report - Explore Worldwide, Travel Trends 2026