Food Cost in hotel: come far crescere il margine del tuo ristorante interno

Il tuo ristorante è un asset strategico che genera valore o un silenzioso buco nero che assorbe risorse?



Oggi, il settore dell'ospitalità è sotto pressione come mai prima; in questa situazione, la ristorazione interna può diventare un grande alleato di fatturato o un centro di costo difficile da giustificare.

Molti albergatori inseguono trend come menù gourmet, km zero, o esperienze sensoriali: è un’ottima strategia, ma prima ancora di parlare di tendenze, bisogna guardare ai numeri.

Perché puoi anche avere il piatto più innovativo, ma se produrlo ti costa troppo, non genera un buon business.

Perché mantenere margini è diventato così complicato

Il contesto non aiuta: negli ultimi anni, infatti, quasi tutte le strutture ricettive si sono scontrate con tre sfide importanti:

  • personale qualificato sempre più difficile da trovare, soprattutto nelle località del turismo stagionale. Chi ha esperienza chiede stipendi più alti o inizia a spostarsi verso altri settori, rendendo complicata la formazione e la stabilizzazione di un team di cucina e sala;


  • aumento dei costi delle materie prime, con oscillazioni imprevedibili; tenerli sotto controllo richiede competenze di gestione avanzate;


  • formule di mezza pensione o pensione completa spesso ancorate a prezzi fissi, che diventano gabbie quando i costi salgono e i margini si assottigliano.

E, mentre le camere vengono monitorate quotidianamente con strategie di revenue management, offerte dinamiche e pacchetti, il ristorante interno rimane spesso in una sorta di zona grigia, senza dati aggiornati, strategie di up-selling o ottimizzazione mirata.

Dove si nascondono perdite e occasioni mancate

Nella nostra esperienza di consulenza, vediamo spesso alcuni schemi dannosi che si ripetono:

  • menù troppo lunghi: tanti piatti, pochi davvero richiesti, con conseguente carico inutile per la linea di cucina;
  • nessun controllo sul food cost di ogni piatto, con margini erosi da portate solo in apparenza popolari;
  • sprechi alimentari, dovuti a pianificazione imprecisa o porzioni eccessive;
  • personale di sala poco formato sull’upselling: vino, dessert e piatti a margine alto vengono proposti solo se il cliente li chiede;
  • comunicazione debole: il ristorante non è promosso all’esterno, perdendo la possibilità di attrarre clienti locali, specialmente nei periodi di bassa occupazione.

Questi errori non solo riducono il margine, ma fanno perdere opportunità di ricavo aggiuntivo. E la verità è che molti si potrebbero correggere semplicemente analizzando i numeri.

Il primo passo: analizzare il food cost

La chiave, quindi, è prendere ogni scelta partendo da un indicatore semplice ma fondamentale: il food cost.

Questo calcolo indica il rapporto tra quanto spendi per gli ingredienti di un piatto e quanto incassi vendendolo, e ti permette di capire quanto profitto produce il prezzo a cui lo vendi. 

Conoscere esattamente quanto ti costa produrre ogni piatto (e quanto margine reale ti lascia) ti permette di:

  • tagliare le proposte che non convengono;
  • ripensare le ricette per semplificarle e migliorare il margine;
  • spingere i piatti ad alta redditività;
  • creare formule e combinazioni che aumentano lo scontrino medio senza sprecare risorse.
È un cambio di mentalità: non si tratta solo di “tagliare costi”, ma di rendere ogni scelta di cucina un tassello strategico per la redditività complessiva dell’hotel.

Dal food cost a una strategia integrata

Il food cost, in questo senso, non è quindi un dato sterile, ma il punto di partenza per costruire una strategia in cui cucina, sala, marketing e posizionamento remano nella stessa direzione.

Se sai esattamente quali piatti hanno il margine più alto, puoi formare la sala per proporli di più, inserirli in formule promozionali, o abbinarli a vino e dessert ad alta redditività. Se invece scopri che una portata richiesta erode i profitti, puoi ripensarne la ricetta, rivedere il prezzo o sostituirla con una proposta più sostenibile.

Queste scelte non riguardano solo i costi: influenzano come decidi di promuovere online il ristorante e come ti posizioni sul mercato (ad esempio, fai cucina gourmet, tradizionale, locale?).

In pratica, il food cost costituisce un filo conduttore che trasforma il ristorante in una leva di Revenuemarketing® che è parte della tua identità e della tua ospitalità. 

In questo modo, il ristorante può diventare anche quel motivo in più per cui i tuoi ospiti scelgono il tuo hotel, un volano che alimenta recensioni positive e passaparola, e un luogo vivo, riconosciuto e aperto al pubblico esterno, che contribuisce ad aumentare la redditività nei momenti di bassa stagione. 

Ragionare in modo più razionale (e sostenibile)

Ottimizzare il ristorante, quindi, significa guadagnare di più, ma anche ridurre sprechi e lavorare in modo più sostenibile, migliorare l’uso delle risorse umane e motivare il team.

Si tratta di un cambio di mentalità, che non prevede per forza grandi rivoluzioni: bastano menù più snelli, processi di scelta più chiari e un’attenzione costante all’indicatore chiave del food cost, con l’obiettivo di trasformare il ristorante interno da centro di costo a centro di valore, tramite decisioni basate su dati reali.

Non sai da dove iniziare? Niente paura: se vuoi partire subito, possiamo aiutarti a mappare la situazione attuale, individuare le perdite e capire dove fare la differenza.